#ARTGENETICS E VERMEER: CIBI E PIANTE NELL’ARTE

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Se Vermeer non avesse dipinto rose, melograni o pomi, qualche secolo fa, come avremmo potuto vedere la mutazione d frutta e verdura che mangiamo quotidianamente? Forse diverso, a causa dell’addomesticamento e della coltivazione. Per cercare di colmare questa distanza alcuni ricercatori stanno cercando di tracciare l’evoluzione genetica di questi alimenti facendo riferimento alle rappresentazioni che ne hanno dato gli artisti.

I ricercatori belgi David Vergauwen e Ive De Smet del Centro di biologia dei sistemi vegetali VIB-UGent di GandArtGenetics hanno chiamato #ArtGenetics questo loro nuovo campo di ricerca. In realtà è un approccio diverso per la scienza, visto che di solito si parte dal genoma per stabilire le mutazioni dell’uva piuttosto che dell’insalata, piuttosto che dalla mutazione estetica che esso innesca.

Perché #ArtGenetics e Vermeer? Beh, a dire il vero lui non è stato l’unico, nè il primo a rappresentare nature morte e piante, solo che c’è una notizia che lo riguarda e il riferimento è sorto spontaneo: sono ben 650.000 i biglietti venduti e in sold out ancora prima dell’apertura. Esatto, perché arriva al cinema “Vermeer. The greatest exhibition” (elenco sale a breve su nexodigital.it). Dopo aver conquistato il botteghino inglese con quasi 2 milioni di dollari incassati, solo il 2, 3 e 4 ottobre arriva nelle sale italiane l’atteso tour cinematografico attraverso la più ricca retrospettiva mai dedicata all’artista.

Un appuntamento che invita tutti gli amanti dell’arte a una visione privata di questa spettacolare mostra in compagnia del Direttore del Rijksmuseum e dei curatori della mostra.

Definita dalla stampa di settore una retrospettiva epocale, la mostra è la più grande mai dedicata esclusivamente al “maestro della luce”, con 28 delle sue 35 opere conosciute provenienti da paesi di tutto il mondo. Prima di oggi non era mai accaduto che così tanti capolavori di Vermeer venissero riuniti in un unico luogo. VERMEER. THE GREATEST EXHIBITION è diretto dal regista David Bickerstaff e offre agli amanti dell’arte la possibilità di ammirare su grande schermo i capolavori di Vermeer – tra cui La ragazza col turbante, Il geografo, La lattaia e la Donna che legge una lettera davanti alla finestra, recentemente restaurata.  Oltre a un incontro unico con le opere del grande artista del XVII secolo, il docufilm rivela le intuizioni del team che ha ideato la mostra, curatori di fama mondiale ed esperti di Vermeer, gettando nuova luce sulla vita misteriosa e sul lavoro magistrale del pittore, sulle sue scelte artistiche e sulle motivazioni delle sue composizioni, oltre che sul processo creativo alla base dei suoi dipinti.

#ArtGenetics e Vermeer dunque serve, sì, per sapere quando e dove sono emerse delle varietà di cibo a base vegetale dimostra quanto fossero comuni e quale correlazione esistesse tra le abitudini alimentari, le rotte commerciali e le terre appena conquistate.

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