Sanremo 2025: green? Ancora non si sa. Per ora dopo l’ascolto in anteprima dei brani da parte della stampa, l’unica cosa certa è il pronostico degli esperti Sisal, secondo i quali Giorgia rimane la principale favorita alla vittoria finale, offerta a 4,00. Il suo brano “La cura per me” ha stupito per la sua forte intensità. Olly, dato a 6,00, ha sorpreso positivamente con una performance fresca e coinvolgente: il giovane rapper genovese si candida come principale antagonista della cantautrice romana. A seguire, appaiati in quota a 7,50, ci sono Achille Lauro e Irama, ormai volti noti della kermesse. Il primo, si presenta sul palco con “Incoscienti giovani” una ballad dalle sonorità anni ‘80, mentre il secondo si muove “Lentamente” verso un possibile successo.
Sanremo 2025: green è per ora solo una parola presente nel “green carpet”, ossia la passerella verde che ha debuttato lo scorso anno e che anche quest’anno caratterizzerà l’ingresso del teatro del Festival. Lo scorso anno Fiorello e Amadeus avevano voluto un look caribe che i giardinieri avevano creato a suon di palme e un puzzle fiorito che secondo accordi sarebbero state donate al Comune di Sanremo per finire nei parchi pubblici della città dei fiori. Non sappiamo se è andata così. Come non sappiamo se a Sanremo quest’anno… “C’è un grande prato verde…”.
Sanremo 2025: green? Chissà, intanto ne è passata d’acqua sotto i ponti dal 1951 quando, per la prima volta, si alzò il sipario dell’Ariston dando inizio a quella tradizione che perdura da anni e fa sì che nella prima settimana di febbraio, tutta Italia si fermi. Tra note, parole e spettacolo, la sostenibilità negli ultimi anni è entrata nel vocabolario degli organizzatori, anche se gruppi e ONG ambietaliste hanno espresso la propria contrarietà alla presenza di alcuni sponsor. Sostenibilità dunque nel programma di riciclaggio per gestire i rifiuti del festival, nel sistema di illuminazione a LED e nel monitoraggio del consumo dell’acqua e del riscaldamento a basso consumo. Da non sottovalutare anche l’ampio flusso di immagini, la diretta televisiva e gli streaming legati all’evento che, generando una quantità significativa di dati/informazioni, ci fanno ricordare che i data center e le reti che li gestiscono consumano circa il 2% dell’energia mondiale.